Ostuni, 26-27 maggio 2017. La cirrosi epatica rappresenta il quadro terminale della compromissione anatomo-funzionale del fegato, ed è compresa fra le prime 10 cause di morte nel mondo occidentale e riconosce fra le sue cause principali l’abuso di alcol e le epatiti croniche virali o di altra natura. Si parlerà di questo problema durante il corso in programma a Ostuni i prossimi 26 e 27 maggio. “La cirrosi epatica – fanno sapere gli organizzatori – è una malattia cronica estremamente diffusa nel nostro paese, dove si pone tra le più importanti cause di decesso e comporta elevati costi sociali. Ciò si manifesta in maniera ancora più evidente nelle classi di età a maggiore attività produttiva. La gestione clinica di questa patologia diventa sempre più critica e impegnativa necessitando di un team multidisciplinare e mutlispecialistico”.

L’avvento delle nuove terapie anti-Hcv e l’eradicazione del virus insieme al vaccino e alle terapie anti Hbv già in uso da anni, determineranno sicuramente una notevole riduzione dell’impatto clinico di questa patologia riducendone l’evoluzione in chi già è affetto e eliminando la progressione in chi presenta gradi di fibrosi non avanzata.

“Con le soppressioni virali – continuano – nuove forme di cirrosi si affacciano alle conoscenze del medico, spesso legate a nuove abitudini alimentari e stili di vita, o a fattori intrinseci all’ospite quali le forme auotimmuni e quelle steatosiche”.

“Persiste – concludono – l’importanza della gestione delle complicanze a partire dall’epatocarcinoma sino ad arrivare alle condizioni ad alta mortalità come l’insufficienza epatica acuta su cirrosi, la sindrome epato-renale, l’epato-polmonare, l’encefalopatia, la sepsi, le alterazioni elettrolitiche, l’anemia, l’ascite. In questo contesto diventa determinante la gestione clinica e domiciliare del paziente e anche la sua gestione farmacologica sempre più complessa e difficile”.

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